Aprire i dati, in pratica

Consigli per rendere aperti i dati della ricerca  
Foto di Dan Schiumarini da Unsplash
Sono un Data Steward
e voglio informazioni su Gestione dei dati della ricerca

La scienza aperta è sempre più centrale nel panorama della ricerca, evidenziando l'importanza della condivisione trasparente, dell’accessibilità e della riproducibilità dei risultati scientifici. Con questo articolo forniamo alcuni consigli pratici per aiutare i ricercatori a rendere i propri dati più aperti e accessibili 

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I dati della ricerca – come anche tutti gli altri risultati della ricerca -, costituiscono un patrimonio culturale e scientifico da gestire, archiviare, conservare e rendere fruibile secondo i più elevati standard di attendibilità, qualità e integrità a vantaggio dell’intera società. Ecco alcune pratiche per implementare con successo questa transizione verso una ricerca più aperta. 

Tiro a segno con riempimento a tinta unita Pianificare fin dall’inizio 

Costruisci una strategia di ricerca che integra la gestione dei dati fin dalle prime fasi del progetto. 

La strategia deve includere i dettagli relativi alla raccolta, archiviazione, e condivisione dei dati. La pianificazione anticipata facilita l'identificazione dei dati, siano essi recuperati da altre fonti o generati ex novo, che si utilizzeranno nel corso della ricerca, la selezione dei formati standard più adatti per la rappresentazione dei dati prodotti e la scelta di piattaforme di archiviazione che facilitino la condivisione dei dati e la conservazione a lungo termine. Per questa finalità si raccomanda fortemente di creare e di tenere aggiornato un proprio piano di gestione dei dati (“Data Management Plan”), anche se non fosse formalmente richiesto dagli enti finanziatori della ricerca. La redazione di un piano assicura che i dati siano gestiti secondo i principi FAIR – un elemento fondamentale della scienza aperta –, che le modalità di trattamento rispondano a requisiti etici e giuridici, e che siano stati stimati i relativi costi. 

Tiro a segno con riempimento a tinta unitaDocumentare in modo dettagliato 

Documenta accuratamente i tuoi dati per favorirne interoperabilità e riusabilità. 

La documentazione e i metadati (ovvero la scheda descrittiva dei dati, utilizzata anche per indicizzare i dati e favorirne la ricerca) devono fornire più informazioni possibili per garantire che i dati siano ricercabili, comprensibili e utilizzabili da altri. È opportuno includere informazioni su come è avvenuta la raccolta dei dati, sulle metodologie adottate, sugli autori, sulla provenienza, sulla licenza d’uso, e sulle azioni e i software necessari per leggerli e usarli. 

Tiro a segno con riempimento a tinta unita La scelta dell’archivio  

Scegli attentamente la piattaforma di archiviazione a lungo termine dei dati.  

Deve essere sicura, garantire la conservazione e l'accesso a lungo termine e rispettare gli standard di condivisione dei dati secondo i principi FAIR. Si possono consultare i cataloghi FAIRSharing e re3data per individuare gli archivi più adatti per la propria disciplina.  

Tiro a segno con riempimento a tinta unita Condivisione responsabile 

Segui il principio "aperti quanto possibile, chiusi quanto necessario" nel condividere i tuoi dati.  

La condivisione dei dati deve avvenire in modo responsabile, considerando aspetti etici, legali e di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda la privacy e il copyright. Quando possibile, è opportuno scegliere licenze di libero utilizzo che garantiscano la tracciabilità degli usi e il riconoscimento della fonte originaria. Si raccomanda l’adozione delle licenze Creative Commons ed in particolare della licenza CC-BY per i dati e della licenza CC0 (pubblico dominio) per i metadati. Si consiglia una durata minima del periodo di archiviazione di 10 anni dal rilascio al pubblico dei risultati. La Commissione Europea offre una guida utile su questi temi.  

Lampadina con riempimento a tinta unita Lo sapevi? Le procedure di protezione tramite brevetto non escludono la possibilità di una successiva apertura dei dati o altri risultati della ricerca una volta perfezionata la domanda di brevetto. 

Tiro a segno con riempimento a tinta unita Feedback e monitoring 

Migliora la qualità e aumenta l’impatto dei tuoi dati aperti coinvolgendo attivamente la comunità scientifica durante il processo di condivisione dei dati  

La gestione dei dati non si conclude con la loro condivisione. Assicurarsi che i dati siano di qualità, aggiornare la documentazione e verificare periodicamente che i dati rimangano accessibili nel tempo sono passi ugualmente importanti per rendere il lavoro più riconosciuto e apprezzato, dando un vero contributo alla scienza aperta. 

Ricordati, la condivisione aperta dei dati è un passo significativo verso il progresso scientifico condiviso. 

Adottando queste pratiche, i ricercatori possono contribuire attivamente a una cultura della ricerca aperta, migliorando la trasparenza, e favorendo la riproducibilità della ricerca e l'innovazione. 

Questo articolo è stato scritto ispirandosi dalle linee guida dell'Università di Trento

Nikolett Kis

Nikolett Kis si occupa di dati della ricerca e di Data Management Plan presso l’Università di Trento. Si è laureata in Economia presso la Budapest Business School e ha ottenuto il master in Sviluppo Locale presso l’Università di Trento. Ha lavorato come data analyst all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico nell’ambito del mercato di lavoro, e poi come coordinatrice strategica regionale alla Ford Motor Company. Ha fatto un’esperienza anche nel campo della formazione.

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Vincenzo Maltese

Vincenzo Maltese si occupa di Scienza Aperta presso l'Università di Trento, con focus sui dati della ricerca. In Ateneo svolge anche attività di supporto alla stesura del Data Management Plan e alle politiche di assicurazione qualità per la ricerca e per la terza missione. La Divisione di cui è responsabile si occupa dell’ideazione e della gestione di servizi digitali e degli archivi di Ateneo dedicati alla raccolta, alla documentazione, alla conservazione, alla disseminazione, alla promozione e al monitoraggio della produzione scientifica, oltre che per la valorizzazione e l'apertura di dati pubblici. Ha conseguito la laurea in informatica presso l'Università di Salerno e un dottorato in Intelligenza Artificiale presso l'Università di Trento, durante il quale è stato spesso responsabile di progetti di ricerca internazionali.

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